
Calcio nell’Acqua
Quando si sceglie di usare l’acqua erogata dall’acquedotto si hanno delle sicurezze: viene analizzata molto più spesso delle acque minerali e non resta a contatto con la plastica delle bottiglie.
Importante è anche il costo molto minore.
Purtroppo non sempre il sapore è gradevole e le tubature che arrivano al nostro rubinetto non sempre sono sicure.
Così molti fanno la scelta di un sistema di depurazione dell’acqua.
Sembrerebbe però che la cosa che da più fastidio sia il calcare (Sali di calcio e magnesio), cioè quella roba biancastra che si deposita sulle pentole quando facciamo bollire l’acqua.
I sistemi più diffusi finora sono quelli a osmosi inversa, che tolgono appunto quasi tutto il calcio.
Ne saranno felici le pentole, la lavatrice e il ferro da stiro, molto meno il nostro organismo.
Quando parliamo di acqua da bere, spesso qualcuno cita raccomandazioni mediche del tipo: il mio medico mi ha raccomandato la tale acqua perché ha poco calcio, non devo bere l’acqua del rubinetto perché contiene calcio.
“I fattori di rischio che portano alla formazione di calcoli nelle vie urinarie sono numerosi: sesso maschile (negli uomini questa patologia incide in maniera superiore che nelle donne), disidratazione (scarso introito di liquidi o aumentata perdita per esempio in corso di diarrea o vomito) poichè favorisce il ristagno, acidità delle urine (pH inferiore a 5), predisposizione genetica, infezioni croniche delle vie urinarie, disordini metabolici (ipertiroidismo e iperparatiroidismo ma anche obesità) e dieta incongrua.
I calcoli delle vie urinarie più frequenti sono quelli composti da ossalato di calcio e acido urico; meno frequenti i calcoli di struvite la cui formazione è dovuta a una infezione del tratto urinario causata da batteri e, più rari, quelli di cistina.
La conoscenza della composizione del calcolo e di determinati parametri urinari, è rilevante per l'impostazione diagnostica e terapeutica. L'obiettivo è quello di ridurre al minimo la precipitazione della sostanza in causa e pertanto la formazione di calcoli. È soprattutto importante ridurre l'apporto di sodio con gli alimenti, visto che questo minerale può contribuire alla formazione dei calcoli, mentre - contrariamente a quanto molti credono – il consumo in dosi adeguate di alimenti ricchi di calcio, come i latticini, non solo non è controindicato, ma addirittura può ridurre il rischio, aiutando a legare l'acido ossalico e a limitare l'assorbimento di ossalato.
Da qui si capisce bene che non esiste relazione fra il calcio contenuto nell’acqua (componente del calcare) e la formazione di calcoli.
E’ invece importante evitare l’eccesso di sodio che è spesso aumentato da alcuni tipi di trattamento dell’acqua.
Altrettanto importante è evitare un impoverimento eccessivo dei Sali contenuti nell’acqua: berreste dell’acqua distillata? Le acque erogate dagli acquedotti in Emilia hanno un contenuto di calcio che va da 65 a 136 milligrammi di calcio per litro, quindi, supponendo un consumo medio di 2 litri al giorno, assumiamo da 130 a 250 mg di calcio al giorno con l’acqua.
La dose media raccomandata è di 800/1000 mg al giorno. “La RDA (Recommended Daily Allowance) o dose giornaliera consigliata o dose giornaliera raccomandata indica la quantità di nutrienti (macronutrienti e micronutrienti) che una persona in buona salute dovrebbe assumere per soddisfare il suo fabbisogno giornaliero, secondo le attuali conoscenze mediche. (Food And Nutrition Board)” E allora gli stessi che ci dicono di non bere acqua calcarea poi ci raccomandano di bere il latte e di mangiare formaggio (per avere il giusto apporto 100 gr di parmigiano o un litro di latte al giorno). Usiamo serenamente quel che esce dal nostro rubinetto e per migliorare il sapore ed evitare i residui della clorazione (cattivo sapore) e avere la sicurezza che l’acqua sia batteriologicamente pura usiamo un sistema che filtra quello che ci fa male e lascia ciò che ci serve (usando il principio usato dagli acquedotti) e ci garantisce la purezza con l’uso della lampada UV.
Quando si sceglie di usare l’acqua erogata dall’acquedotto si hanno delle sicurezze: viene analizzata molto più spesso delle acque minerali e non resta a contatto con la plastica delle bottiglie.
Importante è anche il costo molto minore.
Purtroppo non sempre il sapore è gradevole e le tubature che arrivano al nostro rubinetto non sempre sono sicure.
Così molti fanno la scelta di un sistema di depurazione dell’acqua.
Sembrerebbe però che la cosa che da più fastidio sia il calcare (Sali di calcio e magnesio), cioè quella roba biancastra che si deposita sulle pentole quando facciamo bollire l’acqua.
I sistemi più diffusi finora sono quelli a osmosi inversa, che tolgono appunto quasi tutto il calcio.
Ne saranno felici le pentole, la lavatrice e il ferro da stiro, molto meno il nostro organismo.
Quando parliamo di acqua da bere, spesso qualcuno cita raccomandazioni mediche del tipo: il mio medico mi ha raccomandato la tale acqua perché ha poco calcio, non devo bere l’acqua del rubinetto perché contiene calcio.
“I fattori di rischio che portano alla formazione di calcoli nelle vie urinarie sono numerosi: sesso maschile (negli uomini questa patologia incide in maniera superiore che nelle donne), disidratazione (scarso introito di liquidi o aumentata perdita per esempio in corso di diarrea o vomito) poichè favorisce il ristagno, acidità delle urine (pH inferiore a 5), predisposizione genetica, infezioni croniche delle vie urinarie, disordini metabolici (ipertiroidismo e iperparatiroidismo ma anche obesità) e dieta incongrua.
I calcoli delle vie urinarie più frequenti sono quelli composti da ossalato di calcio e acido urico; meno frequenti i calcoli di struvite la cui formazione è dovuta a una infezione del tratto urinario causata da batteri e, più rari, quelli di cistina.
La conoscenza della composizione del calcolo e di determinati parametri urinari, è rilevante per l'impostazione diagnostica e terapeutica. L'obiettivo è quello di ridurre al minimo la precipitazione della sostanza in causa e pertanto la formazione di calcoli. È soprattutto importante ridurre l'apporto di sodio con gli alimenti, visto che questo minerale può contribuire alla formazione dei calcoli, mentre - contrariamente a quanto molti credono – il consumo in dosi adeguate di alimenti ricchi di calcio, come i latticini, non solo non è controindicato, ma addirittura può ridurre il rischio, aiutando a legare l'acido ossalico e a limitare l'assorbimento di ossalato.
Da qui si capisce bene che non esiste relazione fra il calcio contenuto nell’acqua (componente del calcare) e la formazione di calcoli.
E’ invece importante evitare l’eccesso di sodio che è spesso aumentato da alcuni tipi di trattamento dell’acqua.
Altrettanto importante è evitare un impoverimento eccessivo dei Sali contenuti nell’acqua: berreste dell’acqua distillata? Le acque erogate dagli acquedotti in Emilia hanno un contenuto di calcio che va da 65 a 136 milligrammi di calcio per litro, quindi, supponendo un consumo medio di 2 litri al giorno, assumiamo da 130 a 250 mg di calcio al giorno con l’acqua.
La dose media raccomandata è di 800/1000 mg al giorno. “La RDA (Recommended Daily Allowance) o dose giornaliera consigliata o dose giornaliera raccomandata indica la quantità di nutrienti (macronutrienti e micronutrienti) che una persona in buona salute dovrebbe assumere per soddisfare il suo fabbisogno giornaliero, secondo le attuali conoscenze mediche. (Food And Nutrition Board)” E allora gli stessi che ci dicono di non bere acqua calcarea poi ci raccomandano di bere il latte e di mangiare formaggio (per avere il giusto apporto 100 gr di parmigiano o un litro di latte al giorno). Usiamo serenamente quel che esce dal nostro rubinetto e per migliorare il sapore ed evitare i residui della clorazione (cattivo sapore) e avere la sicurezza che l’acqua sia batteriologicamente pura usiamo un sistema che filtra quello che ci fa male e lascia ciò che ci serve (usando il principio usato dagli acquedotti) e ci garantisce la purezza con l’uso della lampada UV.
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